LANGONE : « C’est à leurs fruits que vous les reconnaitrez » : Poster un message

En réponse au message :

« C’est à leurs fruits que vous les reconnaitrez »

Le mercredi 15 janvier 2014

Sono Antonio Macchi ma nato come De Benedetti Antonio Alfonso Gaetano a Milano il 23 luglio 1938, per motivi oscuri sono stato portato al Befotròfio di viale Picino a Milano,del perchè la storia è lunga,a 18 mesi sono stato adottato da una famiglia Bergamasca di Arzago d’Adda,ma veniamo subito del come sono venuto a conoscenza del seguito (premesso che ho SEMPRE saputo di essere figlio adottivo infatti fino 1966 mi chiamavo De Benedetti Macchi Antonio,ma poi ho preferito chiamarmi SOLO Macchi Antonio,cerco di sintetizzare, la mia mamma adottiva è vissuta con me e la mia famiglia gli ultimi due anni della sua vita,morta avvenuta nel 1989(il mio papà adottivo è morto nel 1963,stesso anno che è morta la mia VERA mamma),avevo la piccola casa dove ero cresciuto libera e facendo parte io della Caritas ho offerto la mia casa ad una Sig ra bisognosa gratuitamente,ed è stato pulendo che ho trovato ben nascosta una scatola di scarpe con dentro dei documenti,sia dell’adozione e delle lettere (in una delle quali mi diceva che mi avrebbe lasciato parte della sua eredità è ovvio che questi documenti sono tutt’ora in mio possesso) datate 1945/6/7/8 con il mittente di una Sig ra Francese,che si dichiarava essere mia zia, sorella della mia VERA mamma tramite una collega che aveva contatti con la Francia per motivi di lavoro,cosi sono riuscito ad avere i contatti con questa persona,la quale a seguito della mia telefonata è rimasta sulle prime dubbiosa MOLTO dubbiosa ma quando gli ho detto delle lettere e delle foto sue e di un mio cuginastro ci siamo accordati per un incontro avendo lei un appartamento a Milano in Viale Abruzzi, al bar Basso,come segno di riconoscimento NULLA dicendomi che se ero il figlio di sua sorella mi avrebbe riconosciuto,cosi’ è successo, e da qua incomincia le parte (per me) più interessante della storia,siamo rimasti assieme per tre ore e in queste tre ore mi ha raccontato chi veramente ero,i miei nonni erano, mio nonno il Marchese D’Argenge Console Francese in Italia,mia nonna Elvira dei Conti Di Carlo degli Abruzzi,dai quali hanno avuto tre figli mia mamma Paola,.Rodolfo e Yolanda lei,la quale) perchè il mio papà era stato ferito in Abissinia e lei è andata per assisterlo,poi purtroppo è morto,al suo ritorno io avevo già una famiglia,i rapporti con mia zia si sono approfonditi io e la mia defunta moglie siamo stati ospiti da lei in STUPENDI appartamenti una decina di volte a Parigi e da qua ho scoperto che era un vero personaggio oltre che MOLTO ricca,era infatti Presidentessa di una Fondazione >Pierre Lafue< fondata da lei dopo la morte di suo marito noto scrittore per un incidente,questa fondazione è per accogliere ragazze di famiglie bene della Francia che frequentano l’università a Parigi ma devono avere dei requisiti( io stesso ho assistito ad una di queste selezioni anche se non capivo il Francese) molto selettive,i nostri rapporti visivi sono durati fino al novembre1999 quando mia moglie si è ammalata da tumore al seno, mia zia mi ha proposto di portarla a Parigi da un suo amico ma noi eravamo in cura al centro tumori di Milano dal Professore Veronesi che saltuariamente la visitava,in nostri contatti telefonici erano alla media di due/tre al mese,purtroppo mia moglie il 18 di agosto del 2004 è venuta a mancare mia zia per motivi di salute non ha potuto partecipare al funerale ma mi ha mandato dei fiori, mi aveva invitato da lei per il Natale del 2004 ma il destino ha voluto che mi venisse l’erpes (fuoco di Sant’Atonio in faccia il 20 dicembre) cosi’ ho dovuto rimandare,ci siamo fatti gli auguri telefonicamente,questa è stata l’ultima volta che ho sentito mia zia,non sono più riuscito a parlare con lei (dopo ho scoperto che altre persone non riuscivano a comunicare con lei) avevo allora deciso di andare a Parigi di persona ma (quando si dice il destino) mi sono ammalato di due (2) tumori maligni alla stomaco e sono stato operato all’ospedale di Treviglio (bg) con varie terapie,ovvio che le mie ricerca su mia zia sono continuate dopo, e ad aprile di quest’anno tramite un cugino ho scoperto che mia zia era morta nel 2011,questo mio cugino mi ha invitato a Milano e mi ha raccontato che la zia era stata plagiata da un prete certo Abbè Pascal THUILLIER che oltre a TUTTI i beni valutati in circa 20/25 MILIONI di euro,si è anche eletto Presidente della associazione,questo mio cugino ma ha dato tutte le coordinate per mettermi in contatto con questo personaggio e-mail, tel, indirizzo di casa,ma dopo un primo contatto si rifiutava di comunicare con me,questo mio cugino avendo fatto parte dela amministrazione della fondazione mi ha dato degli inviti per l’annuale premiazione delle persone meritevoli,allora io con la mia nuova moglie (nel frattempo mi sono risposato con una Sig, ra Croata che lavora alle poste di Orsera) siamo partiti per Parigi,ma dire che è stato un dramma è dire poco è intervenuta la polizia Francese in due circostanze proibendomi di avvicinarci alla sala della premiazione,abbiamo anche filmato che abbiamo messo su FB (Macchi Antonio) abbiamo letto su >internet< che lui nel 2004 è entrato a fare parte della Fondazione e da qua il >SILENZIO<telefonico con mia zia,e ancora su abbiamo letto dei lati oscuri di questo pseudo prete THUILLIER,il quale mi ha anche mandato un e-mail abbastanza minaccioso> premesso tutto questo sono a V/S completa disposizione per ulteriore chiarificazioni,distinti saluti Macchi Antonio (PS) mio recapito tel,e mio indirizzo, tel 00385981313866, via Brostolade 33 52450 Vrsar (HR) e-mail : debenedetti.antonio chez gmail.com

Rajouter votre témoignage

modération a priori

Ce forum est modéré a priori : votre contribution n’apparaîtra qu’après avoir été validée par un administrateur du site.

Qui êtes-vous ?

Votre adresse email ne sera pas rendue publique sur le site. Seuls les commentaires sont publiés sur le site. Votre adresse mail est nécessaire pour que nous puissions vous répondre si vous avez une question personnelle.

Votre message

Pour créer des paragraphes, laissez simplement des lignes vides.

Lien hypertexte

(Si votre message se réfère à un article publié sur le Web, ou à une page fournissant plus d’informations, vous pouvez indiquer ci-après le titre de la page et son adresse.)

Revenir en haut